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Cronologia generale
La Marine Nationale francese disloca a Casablanca una divisione navale agli ordini del
contrammiraglio L.M.J. Sable. La divisione è costituita dai cacciatorpediniere Basque e Forbin e
dai sommergibili della 4a Divisione (Argo, Henri Poincaré, Le Centaure, Pascal).
Nell’Atlantico meridionale la Marina britannica era organizzata in tale data con il South Atlantic
Command, con base a Freetown, al comando del quale era il vice ammiraglio (VA) George H.
D’Oyly Lyon. Le forze navali a disposizione del comando erano:
•
6th Cruiser Squadron (VA G. H. D’Oyly Lyon sul Neptune) – Incrociatore leggero Neptune
(Capitano di vascello (CV) J.A.V. Morse);
•
9th Cruiser Squadron (CV A. Poland) – Incrociatori leggeri Despatch (CV A. Poland),
Dauntless (CV G.D. Moore), Danae (CV A.C. Collinson) e Durban (CV A.H. Maxwell-
Hyslop);
•
la nave appoggio idrovolanti Albatross (CV W.G. Andrewes);
•
2nd Destroyer Flotilla, 4th Division – Cacciatorpediniere Hyperion (Capitano di fregata (CF) L.
Nicolson) e Hunter (Capitano di corvetta (CC) L. de Villiers);
•
gli sloop Milford (CV R.L.B. Cunliffe), Bridgewater (CF R.C. Hardy), Auckland (CV J.T.
Borrett) e Londonderry (CF Sir T.R. Beevor);
•
7th Submarine Flotilla – Severn (CC B.W. Taylor) e Clyde (CF W.E. Banks);
•
i pescherecci armati Maple e Redwood.
Appena prima lo scoppio della guerra fu trasferita dall’America and West Indies Command al South
Atlantic Command la South America Division, con base a Port Stanley (Falklands). La divisione, al
comando del CV H. Harwood, era composta da:
•
gli incrociatori pesanti Exeter (CV F.S. Bell) e Cumberland (CV W.H.G. Fallowfield);
•
l’incrociatore leggero Ajax (CV C.H.L. Woodhouse);
•
2nd Destroyer Flotilla, 4th Division – Cacciatorpediniere Hotspur (CF H.F.H. Layman) e
Havock (CF R.E. Courage).
Tra il 3 ed il 5 settembre i mercantili tedeschi Carl Fritzen, di 6.594 tsl, e Olinda, di 4.576 tsl, si
autoaffondano nell’estuario del Rio de la Plata dopo essere stati fermati dall’incrociatore britannico
Ajax.
Nei giorni precedenti il presidente americano Roosevelt istituisce la
American Defense Zone nel centro dell’Atlantico. In tale zona l’U.S.Navy
aveva il compito di effettuare un “pattugliamento neutrale” finalizzato a
scoraggiare le nazioni in guerra dal compiere azioni militari sulle coste
delle Americhe. A partire dal 12 settembre la Marina statunitense inizia a
controllare il rispetto della zona neutrale impiegando dieci gruppi navali.
La Marine Nationale istituisce l’Ammiragliato Antille e pone al comando
della nuova struttura operativa l’ammiraglio George A.M.J. Robert. La
principale base del comando è Fort de France, nell’isola di Martinica.
Il primo convoglio dalla Giamaica diretto in Gran Bretagna salpa da Kingston: è il KJF-1.
La Marine Nationale istituisce l’Ammiragliato Africa con giurisdizione nel
tratto di oceano fra Gibilterra e Dakar. L’area di competenza comprende
anche le coste occidentali delle Isole Azzorre, Canarie, Capo Verde e
Madeira. La nuova struttura viene posta al comando del vice ammiraglio
Emmanuel L.H. Ollive, con base operativa a Dakar. Alle dirette
dipendenze dell’Ammiragliato Africa viene posto il 5° Squadrone
comandato dal contrammiraglio J.H. Moreau e costituito dalla 6a Divisione Incrociatori (Duguay-
Trouin e Primauguet), dalla 7a Divisione Incrociatori (incrociatore d’addestramento Jean d’Arc e
incrociatore posamine Pluton) e dal grande sommergibile Surcouf.
Il sommergibile francese Surcouf, al comando del capitano di fregata Le Gouïc, arriva a Kingston
dopo una crociera di sette mesi lungo le coste dell'Africa Equatoriale francese. L'ordine è quello di
provvedere alla protezione del convoglio KJ-2, in partenza da quel porto e diretto in Gran Bretagna.
Tra il 28 settembre ed il 6 ottobre i piroscafi tedeschi, partiti dai porti dell’America latina, General
Artigas, di 11.254 tsl, Monte Pascoal, di 13.870 tsl, Monte Olivia, di 13.750 tsl, Porto Alegre, di
6.105 tsl, e Lübeck, di 3.703 tsl, riescono a raggiungere la Germania dopo avere eluso il blocco
navale britannico nell’Atlantico settentrionale.
Salpa da Kingston alla volta di Brest il secondo convoglio transoceanico
organizzato dalla Royal Navy. E’ costituito da 25 mercantili ed è scortato
anche dal sommergibile francese Surcouf. Arriverà a destinazione il 18
ottobre senza avere subito perdite.
Salpa da Kingston il convoglio KJ3 costituito da 45 mercantili diretti in
porti britannici. Il convoglio è sotto la protezione degli incrociatori pesanti
Berwick e Perth. Quest’ultimo, australiano, sarà rilevato a metà viaggio
dall’incrociatore Effingham.
Il sommergibile francese Pascal ispeziona la
nave passeggeri italiana Saturnia. Dei 9
passeggeri tedeschi a bordo due vengono fatti
prigionieri.
L’incrociatore leggero britannico Caradoc ferma nello Stretto di Yucatan
la petroliera tedesca Emmy Friedrich, di 4.372 tsl, proveniente dal porto messicano di Tampico,
che si autoaffonda. Era stata avvistata in precedenza dall’incrociatore leggero britannico Orion e
dal cacciatorpediniere canadese Saguenay.
Viene catturato a Ovest di Dakar dai cacciatorpediniere francesi Le Terrible e La Fantasque il
cargo tedesco Santa Fé, di 4.627 tsl. Nel 1940 sarà restituito alla Germania.
Il cacciatorpediniere Hereward cattura nell’Atlantico centrale il piroscafo Uhenfels, di 7.603 tsl,
dopo che questo è stato avvistato da un aereo della portaerei Ark Royal.
I sommergibili francesi della 2a Division de Sous-marins [Casabianca (capitano di corvetta Sacaze,
capo divisione), Sfax (tenente di vascello Groix), Achille (tenente di vascello Terlier), Pasteur
(tenente di vascello Mertz)] entrano alle 7.30 nel porto di Halifax per dare man forte agli inglesi, a
corto di navi-scorta, nella protezione dei convogli tra le coste dell'America ed il 15° meridiano. Il
giorno successivo arrivano i sommergibili inglesi; i grossi posamine da 1.520 tonnellate in
superficie Seal, Cashalot, Narwhal e Porpoise. Il comandante della 3a Divisione incrociatori da
battaglia, di base ad Halifax, riceve i comandanti francesi a bordo dell'Hood. Nave di bandiera del
viceammiraglio L. E. Holland.
Il convoglio HX-11 diretto in Gran Bretagna prende il mare da Halifax
scortato dai sommergibili francesi Casabianca e Sfax e dalla corazzata
Revenge. Il convoglio, la cui velocità è fissata in 9 nodi, è costituito da 45
mercantili disposti su 9 colonne di 5 navi. Nonostante gli sforzi della
Revenge a tenere unite le navi, il mare grosso ed il forte vento
disperdono quasi subito le navi del convoglio e gli stessi sommergibili. La Revenge, il Casabianca
ed alcuni mercantili si ritrovano il 10 dicembre per poi perdersi di nuovo, a causa del mare di nuovo
grosso, e ritrovarsi il 16 quando ormai i Western Approaches sono vicini. Lo Sfax, che ha perso il
convoglio il 9, si ricongiunge ad esso il 15. Il convoglio HX-11 si disperde nei pressi di Capo Lizard
sotto la protezione della scorta locale. I sommergibili Casabianca e Sfax raggiungono la base di
Brest la sera del 18 dicembre scortati dal Commandant Rivière, venuto loro incontro. La
corazzata Revenge s'allontana prendendo la testa di un convoglio diretto in Canada. I
sommergibili inglesi Seal e Cashalot, salpati da Halifax con il convoglio HXF-11 poco dopo il
convoglio HX-11, perdono il contatto con le navi che devono proteggere già dalla prima notte.
Mentre il Seal riesce a ricongiungersi ad esse sei giorni dopo, il Cashalot non lo ritrova più.
Gli incrociatori Ajax e Cumberland, facenti parte della Division South
America, intercettano nelle vicinanze di Bahia Bianca il piroscafo tedesco
in rotta verso la Germania Usukuma, di 7.834 tsl. Questo viene affondato
dallo stesso equipaggio.
Salpa da Halifax il convoglio HXF-12, di 10 mercantili, scortato dal sommergibile Achille.
Nonostante le difficoltà incontrate durante la navigazione a causa del mare grosso, l'Achille non
perde mai di vista il convoglio e, al termine della missione, si dirige verso Brest, dove giunge il 22
dicembre.
Si combatte la Battaglia del Rio de la Plata tra le unità britanniche del commodoro Harwood e la
corazzata tascabile tedesca Admiral Graf Spee.
Nello stesso giorno prende il mare, sempre da Halifax il convoglio HX-12, di 35 mercantili, scortato
dal sommergibile Pasteur. Durante la navigazione, a causa del maltempo, il Pasteur subisce
avarie tali da costringerlo ad abbandonare il convoglio. Rientrerà a fatica a Brest. Questa
operazione conclude il tentativo di affidare la scorta dei convogli ai sommergibili. In tutti i casi si
rivelarono inadatti per operazioni di questo genere, sopratutto nella stagione invernale, quando il
teatro operativo era l'Atlantico del Nord. Un ulteriore tentativo sarà fatto l'estate successiva. I
risultati furono altrettanto deludenti e la scorta con sommergibili tra Halifax e la Gran Bretagna fu
abbandonata.
Salpano da Veracruz per ritornare in Germania il piroscafo Arauca, di
4.354 tsl, e la nave passeggeri Columbus, di 32.581 tsl. L’incrociatore
australiano Perth avvista la nave passeggeri, che riesce a fuggire,
mentre si trova in pattugliamento nella penisola di Yucatan. L’Arauca
evita la cattura rifugiandosi a Port Everglades, dopo essere stato
inseguito fino alle coste della Florida dai cacciatorpediniere statunitensi
Benham e Truxtun ed essere stato intercettato dall’incrociatore Orion.
Il piroscafo tedesco Düsseldorf, di 4.930 tsl, viene bloccato dall’incrociatore britannico Despatch
a Punta Caldera, all’interno delle acque territoriali cilene.
L’incrociatore Hyperion intercetta la Columbus a nord ovest di Cape Hatteras. Per evitare la
cattura l’equipaggio affonda la nave.
Le autorità olandesi confiscano nel porto di Curaçao i seguenti mercantili tedeschi: Vancouver
(8.269 tsl, rinominato Curaçao), Alemania (1.383 tsl, rinominato St. Maarten), Este (7.915 tsl,
rinominato Suriname), Karibia (428 tsl, rinominato St. Eustatius), Henry Horn (3.164 tsl,
rinominato Bonaire) e Patricia (3.979 tsl, rinominato Aruba). Il cargo Frisia (561 tsl), anch’esso
ormeggiato nel porto, viene incendiato dall’equipaggio mentre il piroscafo Antilla, di 4.383 tsl, in
navigazione nei pressi di Aruba, viene intercettato da una nave da guerra olandese. L’equipaggio lo
affonda per evitarne la cattura.
La petroliera britannica British Petrol, di 6.891 tsl, viene affondata nella
parte occidentale dell’Atlantico centro-meridionale, dal corsaro tedesco
Schiff 21/Widder al comando del capitano di vascello von Ruckteschell.
Il corsaro tedesco Schiff 10/Thor, al comando del capitano di vascello
Kähler, da poco giunto nell’Atlantico meridionale, cattura la motonave
olandese Kertosono, di 9.289 tsl, e affonda, sei giorni dopo, il piroscafo britannico Delambre, di
7.032 tsl.
Il Thor affonda, nella stessa area, il piroscafo belga Bruges, di 4.983 tsl.
Il Widder affonda, nell’Atlantico centro-meridionale, il mercantile britannico Davisian, di 6.433 tsl.
Il Widder affonda, sempre nella stessa area, il mercantile britannico King John, di 5.228 tsl.
Il Thor affonda, nell’Atlantico meridionale, il mercantile britannico Gracefield, di 4.631 tsl.
Il Thor affonda, sempre nella stessa area, il mercantile britannico Wendover, di 5.489 tsl e,
l’indomani, l’olandese Tela, di 3.777 tsl. Dal momento dell’entrata in azione il Thor totalizza
affondamenti per 25.911 tsl.
Il Thor entra in contatto con gli incrociatori ausiliari britannici. Nel corso dello scontro danneggia
gravemente l’Alcantara, comandato dal capitano di vascello Ingham, subendo lievi danni che non
pregiudicano il proseguimento della missione. L’Alcantara dovrà recarsi a Rio de Janeiro per
eseguire le necessarie riparazioni.
Il Widder affonda, nell’Atlantico centro-meridionale, la petroliera norvegese Beaulieu, di 6.114 tsl.
Il Widder affonda, sempre nella stessa area, il piroscafo olandese Oosplein, di 5.059 tsl.
Il Widder affonda, sempre nella stessa area, il piroscafo fillandese Killoran, di 1.817 tsl,
noleggiato dai britannici.
Il Widder affonda, sempre nella stessa area, il mercantile britannico Anglo Saxon, di 5.596 tsl.
Il Widder affonda, sempre nella stessa area, la petroliera britannica Cymbeline, di 6.317 tsl.
Il Widder affonda, sempre nella stessa area, il mercantile greco Antonios Chandris, di 5.866 tsl.
Cattura inoltre la petroliera norvegese Krossfonn, di 9.323 tsl, che invia a St. Nazaire con a bordo
un equipaggio tedesco. Dal 13 giugno il Widder ha affondato nell’area occidentale dell’Atlantico
centro-meridionale ben 9 mercantili, per un totale di 49.321 tonnellate di stazza lorda.
L’incrociatore ausiliario canadese Prince Robert cattura la motonave tedesca Weser, di 9.179 tsl,
nei pressi di Manzanillo (Perù).
Il corsaro tedesco Thor affonda nell’Atlantico centro-meridionale la grande nave appoggio
baleniere Kosmos, di 17.801 tsl.
Il Thor affonda, sempre nella stessa area, il piroscafo britannico Natia, di 8.715 tsl.
Il piroscafo tedesco Helgoland lascia il porto colombiano di Puerto Colombia, riuscendo a
raggiungere il 30 novembre St. Nazaire.
I mercantili tedeschi Idarwald, di 5.033 tsl, e Rhein, di 6.031 tsl, salpano da Tampico per cercare
di raggiungere un porto francese. L’Idarwald viene inseguito dal cacciatorpediniere statunitense
Broome a cui si unisce poi l’incrociatore britannico Diomede. Il 5 dicembre l’equipaggio affonda la
nave vicino alle coste meridionali di Cuba. Il Rhein viene accompagnato dal cacciatorpediniere
statunitense Simpson fino allo Stretto della Florida, dove la cannoniera olandese Van
Kingsbergen lo intercetta. I marinai tedeschi incendiano il mercantile prima di abbandonarlo vicino
alla costa cubana. Il relitto viene definitivamente affondato dall’incrociatore leggero britannico
Caradoc.
Il corsaro tedesco Thor si scontra con l’incrociatore ausiliario britannico Carnarvon Castle, di
20.122 tsl, a Sud Est di Rio de Janeiro, danneggiandolo. La successiva ricerca condotta dagli
incrociatori britannici Cumberland, Enterprise e Newcastle risulterà senza esito.
I corsari Schiff 36/Orion e Schiff 45/Komet si danno appuntamento nell’atollo di Lamatrek, dove
trovano anche le navi rifornimento Regensburg ed Ermland.
Il corsaro tedesco Schiff 41/Kormoran, al comando del capitano di corvetta Detmers, affonda
nell’Atlantico meridionale il mercantile greco Antonis di 3.729 tsl.
Il corsaro tedesco Schiff 33/Pinguin cattura nell’Antartico, tra il 12 e il 13 gennaio, le navi
appoggio baleniere Ole Wegger di 12.201 tsl, Solglint di 12.246 tsl , Pelagos di 12.083 tsl e 11
baleniere delle classi Pol e Star, in totale 3.417 tsl. Tutte vengono inviate con equipaggi di preda
nei porti francesi del Golfo di Biscaglia, dove furono scaricate anche 22.200 t di olio di balena.
Il Kormoran affonda, sempre nella stessa area, la petroliera British Union di 6.987 tsl.
Al comando dell’ammiraglio Lütjens salpano da Kiel, diretti nell’Atlantico
centro-settentrionale, gli incrociatori da battaglia Gneisenau e
Scharnhorst. La squadra tedesca rientrerà a Brest il 22 marzo dopo
avere mandato a fondo ventidue mercantili nemici, per un totale di
115.622 tsl, ed essere sfuggita alla caccia di diverse squadre navali
britanniche.
Sempre il Kormoran affonda il mercantile Eurylochus, di 5.723 tsl, carico di aerei, e la carboniera
Afric Star, di 11.900 tsl. La Royal Navy diede la caccia al corsaro tedesco, senza successo, con
gli incrociatori pesanti Norfolk e Devontshire e l’incrociatore ausiliario Arawa.
Muore a seguito di un incidente aereo tra Parigi e Strasburgo l'ammiraglio
tedesco Lothar von Arnauld de la Perière, inviato da Raeder a Brest già
dai primi mesi dell'occupazione tedesca a gestire i rapporti di
collaborazione con la Marina francese dell'ammiraglio Darlan.
La motonave italiana Himalaya, di 6.240 tsl, salpa da Massaua diretta a
Rio de Janeiro, dove arriverà il 4 aprile 1941.
Iniziata sin dai primi mesi di guerra, la Battaglia dell'Atlantico viene
ufficialmente così chiamata quando Winston Churchill scrive: “In view of
various German statements, we must assume that the Battle of Atlantic
has begun”.
Il corsaro tedesco Thor affonda nell’Atlantico centrale la nave passeggeri britannica Britannia, di
8.799 tsl, e la motonave svedese Trolleholm, di 5.047 tsl, in navigazione per conto della Marina
britannica.
Il sommergibile italiano Perla viene rifornito di carburante nell’Oceano Indiano dal corsaro tedesco
Atlantis dopo essere salpato da Massaua insieme ai sommergibili Guglielmotti, Ferraris e
Archimede per dirigersi a Bordeaux, doppiando Capo di Buona Speranza. Il Guglielmotti, il
Ferraris e l’Archimede saranno riforniti di carburante fra il 16 ed il 17 aprile dal Nordmark
nell’Atlantico meridionale. Tutti i sommergibili raggiungeranno il porto francese tra il 7 e il 20
maggio.
Le autorità statunitensi confiscano i patrimoni tedeschi negli Stati Uniti e ben 31 mercantili danesi,
italiani e tedeschi ormeggiati a New York, per un totale di 179.099 tsl. Le navi confiscate sono:
•
danesi: piroscafo Sicilien, di 1.654 tsl;
•
italiane: i piroscafi Ada, di 5.234 tsl, Alberta, di 6.131 tsl, Antonietta, di 4.423 tsl, Arsa, di
5.441 tsl, Aussa, di 5.441 tsl, Belvedere, di 6.889 tsl, Clara, di 6.131 tsl, Confidenza, di
6.458 tsl, Mongioia, di 6.113 tsl, Dino, di 5.592 tsl, Euro, di 4.687 tsl, Giuan, di 5.473 tsl,
Guidonia, di 5.060 tsl, Ida Zo, di 4.035 tsl, Ircania, di 4.815 tsl, Laconia, di 5.922 tsl, Mar
Glauco, di 4.690 tsl, Monfiore, di 6.113 tsl, Pietro Campanella, di 6.140 tsl, San
Leonardo, di 4.657 tsl, San Giuseppe, di 5.074 tsl, Santa Rosa, di 3.024 tsl, Villarperosa,
di 6.255 tsl, Vittorin, di 1.910 tsl, la motonave Leme, di 8.059 tsl, le petroliere Brennero, di
4.946 tsl, Colorado, di 5.039 tsl, il piroscafo passeggeri Conte Biancamano, di 23.255 tsl;
•
tedesche: la motonave Arauca, di 4.354 tsl, la petroliera Pauline Friederich, di 4.645 tsl.
Nel porto di Callao, Perù, le motonavi tedesche Leipzig, di 5.898 tsl, e Monserrate, di 5.578 tsl, si
autoaffondano mentre la motonave danese Irland, di 3.173 tsl, viene catturata.
Nel porto di Guyaquil, Ecuador, si autoaffonda il piroscafo Cerigo, di 1.120 tsl. Rientrerà in
servizio, dopo essere stato recuperato e riparato, con il nome di 24 de Mayo.
Nel porto di Maracaibo, Venezuela, si autoaffondano le petroliere italiane Alabama, di 6.725 tsl, e
Dentice, di 5.281 tsl.
Nel porto di Paita, Perù, si autoaffonda la motonave tedesca Friesland, di 6.310 tsl.
Nel porto di Puerto Cabello, Venezuela, si autoaffondano il piroscafo tedesco Sesostris, di 3.967
tsl, e le petroliere italiane Jole Fassio, di 5.169 tsl, Teresa Odero, di 8.196 tsl, e Trottiera, di
6.205 tsl. La cisterna italiana Bacicin Padre, di 5.591 tsl, viene invece catturata.
Nel porto di Puntarenas, Costa Rica, si autoaffondano il piroscafo tedesco Eisenach, di 4.323 tsl,
e la motonave italiana Fella, di 6.072 tsl. L’Eisenach sarà recuperato e rinominato Ultramarino.
Nel porto di Puerto Limon, Costa Rica, viene catturato il peschereccio tedesco Stella, di 174 tsl.
Nel porto di Cartagena, Colombia, vengono catturate le petroliere italiane Anteo, di 6.772 tsl, e
Rapallo, di 5.812 tsl.
Nel porto di Ciudad Trujillo, Honduras, viene catturato il peschereccio tedesco Quisquay, di 196
tsl.
Nel porto di Tampico, Messico, vengono catturate le petroliere italiane Americano, di 7.008 tsl,
Atlas, di 2.005 tsl, Fede, di 7.884 tsl, Genoano, di 6.067 tsl, Lucifero, di 4.000 tsl, Marina O., di
5.480 tsl, Stelvio, di 6.969 tsl, Tuscania, di 6.904 tsl, Vigor, di 6.511 tsl e la cisterna tedesca
Orinoco, di 9.960 tsl. Questa sarà recuperata dagli statunitensi e rinominata Puebla.
Nel porto di Veracruz, Messico, viene catturata la petroliera italiana Giorgio Fassio, di 7.096 tsl, e
il piroscafo tedesco Hameln, di 4.351 tsl. Quest’ultimo fu in seguito rinominato Oaxaco.
Nel porto di Montevideo, Uruguay, viene catturato il mercantile italiano Adamello, di 5.785 tsl.
Intercettate dall’incrociatore ausiliario canadese Prince Henry le motonavi tedesche München, di
5.619 tsl, e Hermonthis, di 4.833 tsl, si autoaffondano vicino al porto peruviano di Callao.
Lo Schiff 10/Thor affonda nell’Atlantico centrale dopo un cruento combattimento l’incrociatore
ausiliario Voltaire, di 13.301 tsl. Al termine dell’azione saranno salvati 197 uomini.
Il corsaro tedesco Schiff 16/Atlantis, al comando del capitano di vascello Rogge, affonda
nell’Atlantico meridionale la nave egiziana Zamzam, di 8.299 tsl. Al termine dell’azione tutti i
passeggeri saranno recuperati; tra questi ci sono 138 statunitensi.
Scompare nell'Atlantico settentrionale il comandante tedesco Fritz Julius
Lemp, insieme al suo sommergibile U-110, in seguito ad un attacco delle
navi scorta Aubrietia, Bulldog e Broadway.
Il corsaro Atlantis, operando nel periodo dal 14 maggio al 22 giugno a
sud dell’isola di St. Helena, affonda i piroscafi britannici Rabaul, di 6.809
tsl, Trafalgar, di 4.530 tsl, Tottenham, di 4.762 tsl, e Balzac, di 5.373
tsl. Durante la sua crociera, nella notte fra il 16 ed il 17 maggio,
l’Atlantis si trovò a passare a soli 4 miglia dalla nave da battaglia
britannica Nelson e dalla portaerei Eagle, senza essere avvistato.
L'incrociatore da battaglia Hood viene
affondato da una salva della corazzata tedesca
Bismark. Il viceammiraglio L. E. Holland
scompare con la sua nave.
L’incrociatore ausiliario Pretoria Castle intercetta nella parte orientale
delle Antille il piroscafo da carico Desirade, di 9.645 tsl.
L’incrociatore pesante London incontra nell’Atlantico meridionale il violatore di blocco tedesco
Babitonga, di 4.422 tsl, proveniente da un porto brasiliano.
L’incrociatore leggero Dunedin ferma a St. Paul il piroscafo Ville de Tamata, di 4.993 tsl.
La motonave tedesca Hermes, di 7.209 tsl, si autoaffonda a nord ovest di St. Paul dopo essere
stata intercettata dall’incrociatore britannico Canton.
Il piroscafo tedesco Erlangen, di 6.101 tsl, si autoaffonda a sud est dell’estuario del Rio de la Plata
dopo essere stato intercettato dall’incrociatore britannico Newcastle.
Il nuovo cacciasommergibili statunitense PC-457 affonda vicino all’isola di Puerto Rico in seguito
alla collisione con il mercantile Norluna.
Nel periodo dal 14 al 19 agosto il corsaro tedesco Schiff 45/Komet affonda nell’area delle Isole
Galapagos i piroscafi britannici Australind, di 5.020 tsl, e Devon, di 9.036 tsl. Il Komet cattura
anche il mercantile olandese Kota Nopan, di 7.322 tsl. Questo viene inviato in Francia con un
equipaggio da preda perché carico di 1.200 t di manganese e zinco, 1.500 t di gomma e 2.800 t di
sagù, un amido estratto da diverse specie di palma ed utilizzato come alimento. Arriverà a
destinazione il 14 novembre.
Il mercantile tedesco Norderney, di 3.667 tsl, si autoaffonda nell’estuario dell’Amazzonia dopo
essere stato intercettato dall’incrociatore britannico Despatch e dall’incrociatore ausiliario Pretoria
Castle.
Il sommergibile italiano Enrico Tazzoli, al comando del capitano di
corvetta Fecia di Cossato, affonda a sud ovest di Freetown la petroliera
norvegese Sildra, di 7.313 tsl, proveniente da Curaçao.
Entrano in esercizio nel porto di Lorient i primi bunkers costruiti a
protezione dei sommergibili in riparazione. Sono i Keroman I e Keroman II, lunghi 80 m, larghi 14 m
e profondi, sotto terra, 20 m. Possono consentire di lavorare, contemporaneamente , su 12 battelli.
Successivamente verrà realizzato un terzo bunker, il Keroman III, che entrerà in servizio nel 1943.
Esso comprendeva 7 bacini coperti più le officine di riparazione. Il Keroman IV, capace di ricevere
24 sommergibili, verrà iniziato nel 1944 e mai completato.
In seguito ad una collisione con l’incrociatore Almirante Brown affonda in prossimità della Terra
del Fuoco il cacciatorpediniere argentino Corrientes.
Il sommergibile tedesco U-170 affonda vicino alle coste del Brasile il cargo brasiliano Campos, di
4.663 tsl.