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Cronologia generale
Partono da un porto francese per andare ad operare nell’area dei Caraibi i sommergibili tedeschi
facenti parte del gruppo Neuland U-67, U-129, U-156, U-161 e U-502. Manderanno a fondo 21
mercantili e la nave armata Acacia per complessivi 138.285 tsl.
Salpa, al comando del capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani, dalla base italiana in Francia di
Betasom il sommergibile Leonardo Da Vinci. Sarà il primo di cinque destinati ad operare nel Mar
dei Caraibi e lungo le coste nord orientali del Brasile. Al fine di consentire una sufficiente autonomia
operativa al battello, così come agli altri destinati ad operare nella stessa area, erano state
aumentate le dotazioni di nafta, di viveri, di munizioni e di siluri.
Nei primi giorni del mese i posamine veloci Welshman e Manxman della marina britannica posano
circa 1.000 mine al largo delle coste francesi tra Ushant e Boulogne.
Salpa, con la stessa destinazione del Da Vinci, al comando del capitano di corvetta Antonio De
Giacomo, il sommergibile Luigi Torelli.
Salpa, con la stessa destinazione dei sommergibili precedenti, al comando del capitano di corvetta
Ugo Giudice, il sommergibile Giuseppe Finzi.
Alle ore 22.45 le navi tedesche Scharnhorst, Gneisenau e Prinz
Eugen, scortate da sei cacciatorpediniere e numerose piccole navi da
guerra salpano da Brest al comando del vice ammiraglio Ciliax dirette in
Germania. Dopo avere subito attacchi da parte di sei aerosiluranti
Swordfish, di cinque motovedette MTB e di sei cacciatorpedinieri al
comando del capitano di vascello Pizey, senza subire particolari
consegnuenze, alle ore 2.30 del 12 lo Scharnhorst urta una mina, ricevendone solo lievi danni. Lo
stesso incidente accade alle ore 20.00 al Gneisenau. Alle ore 21.00 lo Scharnhorst urta una
seconda mina che causa un breve stop. Ciò non impedisce alla nave di raggiungere, alle prime ore
del mattino del 13, il porto di Wilhelmshaven. Le altre navi raggiungono anch'esse l'estuario
dell'Elba senza altri danni alle prime ore del 13.
Salpano, con la stessa destinazione dei sommergibili precedenti, i
sommergibili Francesco Morosini ed Enrico Tazzoli, comandati
rispettivamente dai capitani di corvetta Athos Fraternale e Carlo Fecia di
Cossato.
Il sommergibile francese Surcouf, il più grande
del mondo (superficie 2.280 t / immersione
4.300 t) fino a quel momento, viene speronato alle ore 22.30 dal cargo
americano Thompson-Lykes mentre naviga a luci spente a 70 miglia a
nord NNE di Cristobal. La ricerca dei superstiti, condotta fino al mattino successivo, non da alcun
esito e convince il comandante americano di avere speronato un sommergibile tedesco. Con il
Surcouf periscono il comandante, capitano di fregata Blaison, ed i 130 marinai dell'equipaggio.
Il sommergibile Luigi Torelli avvista a levante della Martinica il piroscafo
da carico britannico Scottish Star, di 7.224 tsl. Questo verrà affondato la
notte seguente.
Il sommergibile Leonardo Da Vinci ottiene il primo successo affondando
con un siluro il piroscafo da carico brasiliano Cabedelo, di 3.557 tsl. Il piroscafo era partito da
Filadelfia il 14 e da allora non aveva più dato notizie.
Trasferitosi su ordine di Betasom in prossimità delle coste della Guyana, il sommergibile Luigi
Torelli affonda nella notte tra il 25 e il 26 la petroliera panamense Esso Copenhagen, di 9.245 tsl.
Il Leonardo Da Vinci avvista in serata il piroscafo da carico lettone Everasma. Dopo un lungo
inseguimento riesce ad affondarlo il mattino seguente con i siluri e con alcuni colpi del cannone da
100 mm.
I convogli artici da e per la Russia QP8 e PQ12 salpano contemporaneamente per le rispettive
destinazioni. Il giorno 6, con l'insegna del vice ammiraglio Ciliax, salpa la Tirpitz dal suo approdo di
Trondheim, con l'obiettivo di intercettare i convogli. L'ammiraglio Tovey, informato da un
sommergibile britannico in pattugliamento, salpa da Scapa Flow per interporsi tra la squadra
tedesca ed i convogli, che è previsto si incontrino a Sud Ovest dell'Isola Bear a mezzogiorno del 7.
Dopo alcune scaramucce nel corso delle quali viene affondato un cargo russo appartenente al
convoglio QP8, e viene attaccata con aerosiluranti la Tirpitz, senza conseguenze, entrambi i
contendenti tornano alle proprie basi.
Il sommergibile Giuseppe Finzi affonda con quattro siluri a 350 miglia a NE di Mona Pass la
petroliera britannica Melpomene, di 7.001 tsl. La notte seguente insegue e affonda con tre siluri,
nella posizione 20° 50’ N 62° 05’ W, il piroscafo svedese Skane, di 4.528 tsl.
Il sommergibile Enrico Tazzoli affonda con i siluri e con il cannone da 120 mm i piroscafi da carico
olandese Astrea, di 1.406 tsl, e norvegese Tönsbergfjord, di 3.156 tsl.
Il sommergibile Enrico Tazzoli incontra e affonda il piroscafo da carico uruguaiano Montevideo,
di 5.785 tsl. L’11 successivo, dopo essersi trasferito fra le Bahamas e le Bermuda affonda il
piroscafo da carico panamense Cygnet, di 3.528 tsl. Nel pomeriggio del 13 affonda il cargo
britannico Daytonian, di 6.434 tsl, e nel pomeriggio del 15 la petroliera britannica Athelqueen, di
8.780 tsl. Terminato il periodo della missione fece rotta per Le Verdon, dove arrivò il 31 marzo.
Il sommergibile Giuseppe Finzi affonda con sei siluri la petroliera norvegese Charles Racine, di
9.957 tsl. Quattro giorni dopo, ricevute 21 t di nafta dal sommergibile Francesco Morosini, inizia il
viaggio di ritorno a Le Verdon, dove giungerà il 31 marzo.
A NE della Guadalupa il sommergibile Francesco Morosini affonda con un siluro il piroscafo da
carico britannico Stangarth, di 5.966 tsl. Dopo avere ricevuto dal Finzi 21 t di nafta, per ordine di
Betasom, si sposta verso SW. Qui, nella notte tra il 15 e 16 affonda la petroliera olandese Oscilla,
di 6.341 tsl. Una settimana dopo affonda un’altra petroliera, la britannica Peder Bogen, di 9.741
tsl.
Al fine di rendere inutilizzabile l'approdo di St. Nazaire alle grandi navi tedesche, il caccia ex
americano Campbeltown, imbottito di esplosivo, salpa da Falmouth insieme a 18 unità costiere e
una forza di attacco di 260 commandos guidati dal capitano di fregata Rayder. Il 28 il
Campbeltown, colte di sorpresa le difese, viene fatto esplodere, rendendo inutilizzabile il porto. Il
successo costerà la vita di 170 commandos e la perdita di 16 delle 18 unità impiegate.
Il convoglio PQ13 diretto in Russia viene attaccato da bombardieri, u-boats e tre cacciatorpediniere
tedeschi. Nel corso dello scontro il cacciatorpediniere Z26 viene affondato dalla scorta mentre
l'incrociatore britannico Trinidad viene seriamente danneggiato da un siluro lanciato dalla stessa
nave che, per cause imponderabili, inverte la propria rotta. Il Trinidad troverà riparo nella Baia di
Kola, senza possibilità di essere riparato.
Negli ultimi giorni del mese salpano i convogli PQ15 e QP11. Nel corso della navigazione
l'incrociatore Edinburgh viene silurato da un u-boat. Il 2 maggio, nel viaggio verso Murmansk,
viene definitivamente affondato da caccia tedeschi che, nel corso dell'azione, perdono il
cacciatorpediniere Shoemann. Oltre all'incrociatore la marina britannica perde un caccia mentre
altri due sono danneggiati. Nel tentativo di trasferire l'incrociatore Trinidad nella madrepatria,
questo viene individuato da bombardieri tedeschi e affondato.
Per la caccia ai convogli artici degli alleati i tedeschi dispongono nelle basi norvegesi dello Sheer,
del Lützow e quattro cacciatorpediniere a Narvik. Della Tirpitz, dell'Hipper e di sei
cacciatorpediniere a Trondheim.
Salpa da Reykjavik il convoglio PQ16 e dalla Baia di Kola il convoglio QP12, costituito da 15
mercantili. Quattro giorni dopo i due convogli si incrociano e il PQ16 viene attaccato dall'aria per
cinque giorni alla fine dei quali solo 7 mercantili risultano perduti. L'esperienza consiglia gli alleati di
integrare la scorta con una o due portaerei concepite appositamente.
L'oceano Atlantico viene diviso dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna in due aree strategiche sui
quali ciascun paese esercita il proprio controllo. La linea di demarcazione corrisponde
generalmente al meridiano 26° Ovest. Nello stesso tempo viene anche stabilita una linea di
cambiamento del controllo operativo (Chop Line - Change of Operational Control) di tutti i
movimenti di navi. Il settore ad Est della linea ricade sotto la responsabilità dell'Ammiragliato
britannico mentre ad Ovest la responsabilità ricade sull'U.S. Navy Department.