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Daniele Ranocchia
Cronologia generale
Parte da Gibilterra diretto verso Il Capo il primo convoglio di otto grandi navi.
Il piroscafo Athenia di 13.581 tonnellate, in rotta verso gli Stati Uniti,
viene silurato nell'Atlantico settentrionale in posizione 56°44' N - 14°05'
W. A silurare il piroscafo è il sommergibile tedesco U-30, del tipo VII A,
comandato dal tenente di vascello Fritz Julius Lemp. L'Athenia, che
trasporta 1.400 passeggeri, affonda rapidamente. L'opera di soccorso ai
naufraghi, prestata dai cacciatorpediniere inglesi Electra e Escort, dalla
petroliera norvegese Knute Nelson e dallo yacht svedese Southern
Cross, consentirà di salvarne circa 1.300. La perdita di vite umane
americane ed il clamore suscitato attorno al caso dalla BBC inducono la
propaganda tedesca ad accusare gli inglesi dell'affondamento, con lo
scopo di trascinare gli Stati Uniti nella guerra. Da parte tedesca, l'intenzione di soffocare il caso,
porta a non menzionare il siluramento dell'Athenia sul giornale di bordo dell'U-30. La relativa
pagina viene strappata.
Il sommergibile tedesco U-47, al comando del tenente di vascello Prien,
affonda in posizione 45°29' N - 9°45' W il piccolo cargo inglese Bosnia.
Lo stesso sommergibile, il giorno successivo, affonda nella stessa zona la
nave Rio Claro. Sempre il 5, in posizione 46°23' N - 14°59' W, il
sommergibile U-48, al comando di Herbert Schultze, affonda con il siluro
la nave inglese Royal Sceptre, di 5.800 tonnellate. Durante l'attacco il
comandante del mercantile riesce a trasmettere via radio di essere
attaccato da un sommergibile e la sua posizione. Mentre il Royal
Sceptre affonda sopraggiunge il cargo inglese Browning, che
immediatamente mette a mare le imbarcazioni necessarie a prestare
soccorso all'equipaggio della nave che affonda. Schultze decide di
lasciare andare la seconda preda.
Dopo avere affondato l'Athenia il sommergibile
U-30, nel rientrare alla base, affonda in posizione 54°58' N - 15°14' W la
nave inglese Blairlogie di 42425 tonnellate.
Il sommergibile U-39, al comando del tenente di vascello G. Glattes,
attacca con siluri magnetici la portaerei britannica Ark Royal al largo
delle Nuove Ebridi. I siluri, anziché passare sotto lo scafo ed esplodere in
prossimità di esso, anticipano l'esplosione, mancando il bersaglio. La
pronta reazione degli aerei imbarcati, 42 Swordfish e 10 Skua, e dei tre
cacciatorpediniere Faulknor, Foxhound e Firedrake costringe il
sommergibile ad emergere danneggiato. L'equipaggio, dopo essersi
gettato in mare, viene raccolto e fatto prigioniero dai cacciatorpediniere, mentre l'U-39 cola a picco.
Nello stesso giorno e nella stessa zona gli aerei dell'Ark Royal individuano ed attaccano il
sommergibile U-30 che naviga in superficie. La reazione delle mitragliere tedesche, insieme alle
conseguenze delle esplosioni delle bombe sganciate in prossimità del bersaglio dai bombardieri in
picchiata Skua, determina l'abbattimento di due aerei britannici il cui equipaggio viene ripescato e
fatto prigioniero dai tedeschi. L'U-30, dopo l'azione, torna ad immergersi senza danni.
Durante la navigazione, a bordo della nave City of Paris, viene udita una forte esplosione.
Rientrata in porto l'unità viene ispezionata e, sorprendentemente, non si trova nessuna traccia sulle
lamiere dell'opera viva. Si scopre così che i tedeschi fanno uso di mine magnetiche. La posa è
stata effettuata lungo le coste orientali della Gran Bretagna da sommergibili del tipo II e da
idrovolanti HE-95 e HE-115.
Alle ore 19.50, dopo un inseguimento durato due ore, il sommergibile U-
29, comandato dal tenente di vascello Otto Shuhart, lancia tre siluri da
meno di 3.000 m contro la portaerei britannica Courageous, di 22.500
tonnellate, in navigazione con altre unità. Due dei tre siluri colpiscono la
nave che affonda a 50°10' N - 14°45' W in pochi minuti, trascinando con
se il comandante, capitano di vascello W. T. Makeig-Jones, e 518 uomini d'equipaggio.
Contrattaccato dalle unità di scorta il sommergibile riesce a disimpegnarsi immergendosi a 80 metri
di profondità. Dopo questa azione Dönitz autorizzò i comandanti dei sommergibili ad immergersi
fino a quella quota. In precedenza il limite consentito era stabilito a 50 metri di profondità.
L'affondamento della Courageous ed il fallito attacco all'Ark Royal convinsero la Marina
britannica a non utilizzare più le portaerei per la difesa dei convogli.
Il Comandante Superiore dei Sommergibili della Marina tedesca (F.d.U. - Führer der
Unterseeboote) diviene Comandante in Capo dei Sommergibili (B.d.U. - Befehlshaber der
Unterseeboote).
Al largo di Butt of Lewis il sommergibile U-27, comandato dal capitano di corvetta Johannes Franz,
sorprende un gruppo di motopescherecci. Dopo averne affondati due, il Davara ed il Rudyard
Kipling, l'U-27 viene attaccato dai cacciatorpediniere Fortune e Forester. Lo scontro si risolve
con l'affondamento del sommergibile ed il salvataggio dell'equipaggio, che nel frattempo aveva
abbandonato l'unità, da parte delle navi britanniche.
Hitler emana la direttiva n. 5 che dispone la distruzione e la cattura di tutte le navi mercantili che
fanno uso della radio al momento del fermo operato da un U-Boat. Nei giorni precedenti, dopo gli
affondamenti delle prime navi, le unità inglesi cominciarono a lanciare messaggi in cui la O di SOS
era sostituita da una S, questo a significare che l'unità era attaccata da un sommergibile.
Nella rada di Kingston ci sono decine di mercantili, in maggioranza
petroliere, in attesa di partire per la Gran Bretagna. Gli inglesi
organizzano due convogli: il KJF-3 rapido, destinato a viaggiare a 12.5
nodi senza scorta; e il KJ-2 che, movendosi a soli 8.5 nodi, è scortato dal
solo sommergibile Surcouf. Le 25 navi che compongono il KJ-2 salpano
tra le proteste del comandante dell'Emile Miguet, una moderna e veloce
petroliera di 14.115 tonnellate, carica di 20.000 tonnellate di petrolio. La
navigazione si svolge senza inconvenienti nella prima parte della
traversata, con le navi del convoglio che zigzagano ed il Surcouf che di giorno pattuglia attorno al
convoglio e di notte si posiziona in coda. Il 6 ottobre una violenta mareggiata disperde le navi del
convoglio. Il Surcouf si ritrova solo. Quando il giorno dopo il mare si placa, le navi e la scorta
riescono a ricongiungersi; manca all'appello la sola Emile Miguet. Il suo comandante, confidando
nella velocità, aveva deciso di fare rotta da solo. Sarà affondata il 12 ottobre alle ore 18.08 in
posizione 50°15' N - 14°50' W dal sommergibile U-48 del comandante Schultze.
L'U-37 affonda a sud-ovest dell'Irlanda il vapore greco Aris di 4.810
tonnellate.
Il sommergibile U-37, comandato dal capitano di corvetta Werner
Hartmann, affonda a colpi di cannone tra le coste della Norvegia e le
Shetland il piroscafo svedese Vistula di 1.000 tonnellate.
Il sommergibile U-48, al comando del tenente di vascello Herbert Schultze, affonda la petroliera
francese Emile Miguet di 14.115 tonnellate e l'Heronspool. Il giorno successivo, lo stesso
sommergibile, a 300 miglia a sud dell'Irlanda, in posizione 50°14' N - 15°02' W affonda con il
cannone il cargo Louisiane di 6.903 tonnellate. Il Lousiane, appartenente alla Compagnie
Générale Transatlantique, aveva lasciato il giorno 11 la rada di Spithead con il convoglio inglese
OA17 diretto in un porto americano del Golfo del Messico per imbarcare aerei. Al momento
dell'attacco il Louisiane viaggia isolato. Dopo le prime cannonate, che raggiungono il ponte di
comando, ed uccidono il primo ufficiale, il comandante Bondon ordina l'abbandono della nave. Il
comandante dell'U-48, dopo essersi accertato che non era richiesto alcun aiuto da parte dei
naufraghi, torna ad immergersi. I naufraghi del Lousiane sono raccolti alle ore 13.00 dai
cacciatorpediniere inglesi Ilex e Imogen. Nel pomeriggio le stesse unità raccolgono i naufraghi del
mercantile inglese Lochavon, affondato dall'U-45, comandato dal tenente di vascello Alexander
Gelhaar. All'imbrunire gli stessi cacciatorpediniere ripescano i naufraghi della nave passeggeri
francese Bretagne, di 10.108 tonnellate, facente parte del convoglio KJF3, sempre affondata
dall'U-45 nella stessa zona della precedente.
Nella notte tra il 12 ed il 13 Il sommergibile U-47, al comando del tenente
di vascello Günther Prien silura e affonda la Royal Oak nell'ancoraggio di
Scapa Flow, base della Home Fleet. Nell'affondamento periscono 25
ufficiali e 309 uomini d'equipaggio. L'operazione costituisce per la Marina
tedesca un successo eclatante perché gli inglesi giudicavano l'ancoraggio
sicuro, in quanto dotato di sbarramenti ritenuti insuperabili. Prien è
entrato nella rada attraverso il Kirk Sound approfittando della marea.
Prima di lasciare la rada Prien riesce a silurare e ad affondare una
seconda unità: la vecchia portaerei Pegasus, ritenuta, in un primo momento, la Repulse.
L'operazione, preparata fin nei minimi dettagli da Karl Dönitz, frutterà a quest'ultimo il grado di
contrammiraglio e a Prien la croce di ferro, consegnata dal Führer in persona.
I cacciatorpediniere Imogen e Ilex, dopo le operazioni di salvataggio del giorno precedente,
stracolmi di naufraghi, individuano con l'asdic la presenza di un sommergibile. Una fitta pioggia di
bombe di profondità costringe il sommergibile ad emergere, danneggiato. E' l'U-42, comandato dal
tenente di vascello Rolf Dau. Comandante ed equipaggio sono fatti prigionieri.
Il sommergibile U-48, dopo le fortunate azioni dei giorni
precedenti, affonda la nave inglese Sneaton.
L'U-37 affonda nel Golfo di Guascogna il cargo
francese Vermont di circa 5.000 tonnellate.
L'U-37 affonda al largo di Gibilterra lo Yorkshire di
10.184 tonnellate.
Il Surcouf rientra nella base di Brest, che ha lasciato il
6 marzo, dopo avere percorso 22.000 miglia.
Nella stessa zona battuta nei giorni precedenti l'U-37
affonda i bastimenti inglesi Menin Bridge, Ledbury e
Tafna, tutti di circa 4.000 tonnellate. Nel rientrare alla
base il sommergibile affonda inoltre, a 200 miglia da
Brest, la nave greca Thrasyvoulos.
Viene trovata sulla spiaggia di Shoeburyness, immersa
nel fango, una mina magnetica tedesca. Ciò permette
agli inglesi di studiare l'ordigno e di trovare il modo per
neutralizzarlo. Il gruppo di ricerca costituito già da
settembre, posto sotto la direzione del contrammiraglio
Wake-Walker, viene potenziato e riorganizzato per
effettuare il degaussing delle navi in uscita dai porti
inglesi. Ciò non toglie che gli inglesi perdano, a causa
delle mine magnetiche, nei primi quattro mesi di guerra,
79 navi mercantili, pari a 262.697 tonnellate.
Il comandante tedesco Fritz Julius Lemp silura e
danneggia in Atlantico la corazzata britannica Barham
di 31.100 tonnellate.
Degaussing
o demagnetizzazione, il procedimento,
messo a punto da Charles F. Goodeve
all’inizio della II Guerra Mondiale,
consiste nel sottoporre la nave ad un
campo magnetico in grado di annullare
quello proprio. Viene realizzato
immettendo la nave, generalmente di
piccole dimensioni, in un bacino
opportunamente attrezzato con una
maglia di cavi elettrici. Tale procedimento,
di tipo passivo, deve essere ripetuto nel
tempo per conservare la sua efficacia.
Un sistema attivo per il degaussing della
nave è quello di provvedere la stessa di
un circuito di smagnetizzazione posto
tutto intorno allo scafo. Un tale impianto
viene messo in funzione quando l'unità
entra in una zona dove è possibile la
presenza di mine magnetiche.