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dalle Origini della Storia al Secolo XVI
Nel periodo più remoto l'economia dei popoli era basata sui prodotti del proprio territorio e per questo gli scambi commerciali erano
pressoché limitati ai popoli limitrofi, prevalentemente per via terrestre. Un vero e proprio traffico mercantile marittimo si instaurò quando le
società divennero più evolute e furono richiesti da queste beni di ogni genere, principalmente voluttuari all'inizio.
Con l'affermarsi della potenza di Roma, accompagnata da una enorme crescita della popolazione, diventò imperativo l'importare grandi
quantità di grano. La crescita della città e l'estendersi dei suoi domini a tutto il bacino del Mediterraneo comportarono una forte crescita del
traffico militare per mare.
In effetti, essendo il trasporto per mare molto più agevole di quello terrestre, gli eserciti, anche quelli delle altre potenze del tempo, avevano
iniziato sin dai primordi a trasferirsi da un luogo all'altro attraverso le vie d'acqua. Ancora non siamo giunti alla battaglia navale tra flotte
contrapposte; la nave ed il mare sono i mezzi utilizzati a sostegno delle operazioni terrestri. Il possesso delle tecnologie di costruzione delle
navi e la conoscenza delle tecniche di navigazione determinò comunque, in quei tempi, le sorti dei popoli più potenti.
Cronologia generale
Evidenze archeologiche e storiche danno certezza che i
Greci sono in grado di costruire delle navi. E' per questo
che sono ritenuti i più vecchi marinai della storia dopo i
Fenici.
Siliace di Caranda è autore della "Circumnavigazione
del mare dei paesi abitati dell'Europa, dell'Asia e della
Libia".
Una tempesta disperde la flotta persiana di Serse nei
pressi del monte Athos mentre è impegnata nel
supporto logistico dell'esercito che si muove a piedi
lungo le coste dell'Ellesponto nell'intento di conquistare
la Grecia.
Nasce la Marina ateniese. A seguito della scoperta di
minerale argentifero nel distretto di Laurion, l'attuale
Ergastira, vengono attivate le miniere di Maronea. I
proventi dell'estrazione dell'argento vengono indirizzati,
su proposta di Temistocle, alla costruzione di nuove
unità navali. Viene così ordinata l'impostazione di cento
triere.
Serse tenta di nuovo la
conquista della Grecia. Forte
di un esercito di 150.000-
180.000 uomini attraversa il
Bosforo su due ponti di
barche ed avanza lungo il
litorale macedone. L'esercito
è accompagnato da una flotta che, secondo Erodoto, è
costituita inizialmente da 1.207 triere armate da oltre
200.000 uomini. Questa si scontrerà con le forze navali
riunite della lega panellenica prima in agosto nella
Battaglia di Capo Artemisio ed il 23 settembre nella
Battaglia di Salamina.
Marino di Tiro disegna i profili delle coste dei paesi
mediterranei.
Secondo un saga scandinava
scritta tra il XII e XIII secolo,
ma basata su tradizioni orali
molto più antiche, all'incirca in
quest'anno un colonizzatore
vikingo partito dalla
Groenlandia, Bjarni
Herjolfsson, scopre un nuovo
continente navigando ad
ovest della Groenlandia lungo
le attuali coste canadesi
senza peraltro approdare.
Circa 15 anni dopo, Leif
Eriksson (figlio di Erik il Rosso) esplora il nuovo
continente. Nei dieci anni seguenti vengono effettuati dai vikinghi di Groenlandia numerosi viaggi
verso la nuova terra, a cui danno il nome di "Terra del Vino", a causa della notevole quantità di viti
ivi presenti.
Pentecontera
Imbarcazione utilizzata nell'antichità,
sopratutto in Fenicia e nell'antica Grecia.
Nella storia della navigazione rappresenta
la prima imbarcazione in grado di
compiere lunghe navigazioni. La
propulsione era assicurata in origine da
cinquanta rematori disposti 25 per lato in
un unico ordine. Da qui il nome
dell'imbarcazione. La propulsione a remi
era integrata da una vela quadra,
particolarmente adatta ai regimi portanti
di poppa e di tre quarti al mascone. Il
governo era assicurato da due timoni
disposti ai due lati della poppa. Le
dimensioni erano poco più grandi di un
remo ed erano governabili
indipendentemente; ciò assicurava
all'unità una buona manovrabilità in
acque ristrette. Data la sua notevole
capacità di carico il tipo di imbarcazione
fu utilizzato non solo come unità militare
ma anche come nave da trasporto.
Costituì infatti l'ossatura portante della
colonizzazione greca e fenicia nel
Mediterraneo. Erodoto ci dice che i
Focesi furono i primi a compiere lunghi
tragitti con tali tipi di navi, aprendo rotte
commerciali fin sull'Oceano Atlantico. Il
declino di tale tipo di unità avvenne con
l'avvento delle navi a più ordini di remi.
Già nella Battaglia di Salamina le
pentecontere ebbero un ruolo del tutto
marginale. Recentemente è stata
realizzata una riproduzione in vera
grandezza di una pentecontera a cui è
stato assegnato il nome di Kybele.
L'origine di tale progetto e la sua
evoluzione è consultabile all'indirizzo
http://www.foca-marsilya.info/english.htm
Vengono stampate le così dette "Tavole Alfonsine". servono a determinare la latitudine
dall'osservazione dell'altezza del sole. Le Tavole sono fatte calcolare da Alfonso di Castiglia.
I due fratelli Ugolino e Vadino Vivaldi, genovesi, salpano da Genova con le galee L'Allegranza e la
Sant'Antonio, aventi a bordo 300 marinai e due frati francescani. Dopo avere passato lo stretto di
Gibilterra ed avere iniziato la discesa lungo le coste dell'Africa, della spedizione si perdono le tracce
a sud di capo Juby, ai confini meridionali del Marocco. Nessuno fece mai più ritorno.
I Veneziani si servono per la prima volta di artiglierie a bordo delle loro navi combattendo i genovesi
nelle acque della Sardegna.
Viene firmato a Castiglia il
Trattato di Tordesillas, che
prevede la suddivisione del
mondo al di fuori dell'Europa
tra l'impero spagnolo e
l'impero portoghese lungo un
immaginario meridiano
passante 370 leghe (1770
km) a ovest delle isole
Azzorre e di Capo Verde,
corrispondente
approssimativamente a 46°37'
O. Il trattato stabiliva che tutte
le rotte e le scoperte ad ovest di tale meridiano
sarebbero appartenute alla Spagna, quelle ad est al
Portogallo. Il trattato venne ratificato dalla Spagna il 2
luglio e dal Portogallo il 5 settembre dello stesso anno.
Il trattato serviva a risolvere la disputa creatasi a
seguito del ritorno di Cristoforo Colombo, che
stravolgeva quanto fino a quel momento era stato
definito con due Bolle papali. La prima, Aeterni regis,
del 1481, stabiliva che tutte le terre a sud delle Isole
Canarie erano di pertinenza del Portogallo. La seconda,
Inter caetera, emessa nel 1493 da Papa Alessandro VI,
spagnolo di nascita, stabiliva che tutte le terre ad ovest
di un meridiano a 100 leghe dalle Isole di Capo Verde
dovevano appartenere alla Spagna.; tutto quello che
sarebbe stato scoperto ad est di tale meridiano sarebbe
appartenuto al Portogallo. Sostenendo che il meridiano
si sarebbe esteso a tutto il globo ed il dettato della bolla
avrebbe limitato il controllo spagnolo in Asia, il re del
Portogallo Giovanni II aprì pertanto dei negoziati con il
re Ferdinando II d'Aragona e la regina Isabella I di
Castiglia, al fine di spostare più ad ovest il meridiano. Il
Trattato di Tordesillas andava contro la Bolla di Papa
Alessandro VI ma venne sancito nel 1506 da una nuova
Bolla di Giulio II. Le nazioni attive sul mare come la
Francia, l'Inghilterra ed i Paesi Bassi si trovarono
esplicitamente esclusi dall'accesso alle nuove terre.
Il navigatore portoghese
Vasco da Gama raggiunge
Calicut, nome portoghese
della città di Kozhikode, nel
Malabar, sulla costa sud-
occidentale dell'India, dopo
avere percorso la rotta
orientale ed avere doppiato il
Capo di Buona Speranza,
all'epoca chiamato Capo
Tormentoso. E' la prima volta
che una nave europea
approda nel subcontinente
indiano.
Triera ateniese
Galea di una certa importanza derivata da
quelle dell'isola di Samo e descritta da
Plutarco con dovizia di particolari. Era
una grossa biremi insolitamente larga,
con prua "a testa di cinghiale" lunga oltre
39 metri e avente immersione di circa un
metro. L'evoluzione successiva porterà
alla soluzione triremi ed a forme tali da
assicurare la massima efficacia al rostro.
Questo poneva seri limiti alla navigazione
con mare grosso. Nella ricostruzione di
Rossi e Giacomazzo la propulsione era
assicurata da vogatori scalati in modo che
sui due ordini superiori si potessero
vogare remi di uguale lunghezza, 9 cubiti
dorici, pari a circa 4,3 metri (il cubito
dorico corrisponde a 19 pollici inglesi; 1
pollice inglese = 0,0254 metri). In questa
configurazione i vogatori nell'ordine più
basso, probabilmente i meno robusti,
remavano con remi più corti, forse da 7,5
cubiti, pari a 3,6 metri. L'imbarcazione,
avente l'immersione di circa un metro e la
larghezza di 5 metri o più, si innalzava al
ponte fino a circa 2,2 metri. Un frangiflutti
prodiero proteggeva il ponte dagli
imbarchi d'acqua. L'equipaggio dell'unità
consisteva in cinque ufficiali, tra cui un
trierarca ed un pilota. Seguivano 174
rematori alla manovra dei tre ordini di
remi e, all'occorrenza, pronti a coadiuvare
i pochi marinai addetti alle manovre. I
combattenti erano in numero di 18: 4
arcieri cretesi, 14 opliti. In totale
l'equipaggio era composto da circa 200
effettivi.
Una squadra navale
veneziana viene attaccata
dalla flotta musulmana al
comando del rinnegato greco
Kheir-al-Din, detto il
"Barbarossa". Andrea Doria
(1466 - 1560), comandante
delle forze navali cristiane
collegate, sebbene presente
con una sua squadra in
prossimità dello scontro, nel
golfo di Arta, nelle acque
antistanti la base turca di
Prèvesa, si attarda in inutili
manovre da parata ed abbandona i veneziani alla loro
sorte.
Un centinaio di galere turche entrano nella rada di
Augusta per rifornirsi di acqua dai fiumi che sboccano
sulla riva a ponente. A seguito di un attacco da terra, i
turchi si rivoltano contro l'abitato, bombardano il castello
fino a farlo capitolare, poi sbarcano e lo danno alle
fiamme.
La flotta cristiana, al comando di Giannandrea Doria
(1540 - 1606), si ritira di fronte alla flotta musulmana di
Piale Pascià, accorsa per liberare l'isola di Gerba. Nel
ritiro le forze cristiane perdono 28 galere.
Viene emanato da Pio V il
"breve" pontificio che nomina,
ad appena 35 anni,
Marcantonio Colonna, duca di
Paliano, Prefetto e Capitano
Generale dell'Armata
pontificia contro i turchi e,
quindi, a seguito delle
capitolazioni della Lega Santa
sottoscritte dagli alleati,
Luogotenente Generale delle
forze navali cristiane
collegate.
Dopo una sfibrante trattativa iniziata il 2 luglio 1570 si proclama tra il Regno di Spagna, lo Stato
Pontificio e la Repubblica Veneta la Santa Lega, con lo scopo di tutelare gli interessi dell'intera
cristianità dall'espansionismo turco. Espansionismo manifestatosi nei primi mesi del 1570 con
l'arresto del commercio veneziano nel Levante e l'attacco alle stazioni marittime della Serenissima
nell'Egeo e nell'Adriatico. Alla Santa Lega si associano successivamente l'Ordine di Malta, i duchi di
Savoia, Parma e Urbino e la Repubblica di Genova.
Muore Enrico VIII, che con la
sua azione di governo ha
promosso la creazione di
quella che sarà, nei secoli
futuri, la Royal Navy. Alla sua
morte le forze di mare
consistono di 53 vascelli.
L'arsenale di Portsmouth è
stato costruito e quello di
Greenwich è in corso di
completamento. La marina ha
assunto un ruolo permanente
istituzionale con la costituzione di un Navy Board
preposto alla amministrazione delle navi e degli
arsenali. L'opera di Enrico VIII si è indirizzata inoltre a
favore delle costruzioni navali. Sotto la sua guida sono
sviluppati nuovi tipi di navi da guerra; significativa è la
realizzazione del Great Harry, dotato di armamento
posizionato a centro nave.
Galea (o Galera)
La galea, unità principale per tutto il
periodo del remo, aveva come misure
standard 50 - 55 metri di lunghezza, sette
di larghezza e due di immersione. La
propulsione era assicurata da un solo
ordine di remi con 25 - 30 banchi per
ciascun lato. Ad ogni remo attendevano
tre o più uomini, in genere schiavi, forzati
ed anche uomini liberi. Era dotata inoltre
di due o tre alberi con vela triangolare
latina. L'armamento era costituito
normalmente da 5 pezzi "grossi", di cui
uno, il "corsiero", da cinquanta, sistemati
sotto le "rembate", impalcature che
costituivano il castello di prua e
l'estremità prodiera della "corsia", la
passerella che correva tra le due file di
remi nel mezzo della galea, e sui fianchi.
Erano presenti anche da 2 a 4
mezzicannoni oltre a vari petrieri e
spingarde. Il petriere era una specie di
cannone adattato per il lancio di proietti di
pietra. La spingarda era un cannoncino
adatto al lancio di palle di ferro da due o
tre libbre. Sulla galea potevano essere
imbarcate fino a 500 persone tra marinai,
rematori, soldati e artiglieri.
Presso l'Arsenale di Venezia viene istituita la carica di
Masser, avente il compito del controllo amministrativo e
contabile, attraverso le annotazioni sul "Quaderno
Grando", e della verbalizzazione di tutti gli ordini dei
Patroni e Provveditori. A Masser viene affidato anche il
compito della sorveglianza dei cannoni, munizioni e armature. Il periodo corrisponde a quello di
massima attività dell'arsenale. L'amministrazione dello stabilimento, divenendo sempre più
complessa, tende a burocratizzarsi.
Galeazza
Nave a remi simile alla galea (o galera)
avente grandi dimensioni. Nello scafo
lungo circa settanta metri e largo più del
doppio di una galea ordinaria, alloggiava
sotto coperta tutto il palamento di
trentadue banchi. Era dotata di tre alberi
a vela latina e due castelli con batterie
disposti su tre ordini. I cannoni erano
normalmente 36 "grossi" e 64 petrieri. Gli
uomini imbarcati tra marinai, soldati e
rematori erano circa 1200. Una nave così
grossa e poco manovriera veniva
impiegata in battaglia come elemento
frontale della linea, per sgominare le unità
avversarie e proteggere le proprie.
L’inglese William Bourne suggerisce nel suo libro “Inventions or Devices”
l’utilizzo per scopi militari di una nave in grado di navigare sotto il pelo
dell’acqua dotata di un albero cavo per l’aereazione.
Nuova incursione dei barbareschi al porto di Augusta. Questa volta,
grazie alle difese approntate dagli spagnoli, i difensori riescono a
respingere gli attaccanti.
Il matematico scozzese John Napier, celebre per l’introduzione del
logaritmo naturale, propone “Devices of sailing under the water, with
divers other devices and stratagems for the burning of enemies”.